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venerdì 29 marzo 2013


{this moment}

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{this moment} - A Friday ritual. A single photo - no words - capturing a moment from the week. A simple, special, extraordinary moment. A moment I want to pause, savor and remember.


If you're inspired to do the same, leave a link to your 'moment' in the comments for all to find and see.
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da un'idea di SouleMama


mercoledì 27 marzo 2013

La nostra esperienza con i pannolini lavabili: i tessuti



Avendo scelto di utilizzare i pannolini a taglie, come ho spiegato qui, verso i 9 mesi di Emma abbiamo dovuto fare un secondo ordine con le taglie M-L (a seconda della marca). Oltre ai pannolini Real Easy, con i quali già ci eravamo trovati bene, ho acquistato alcuni Itti Bitti D'lish, che ci sono piaciuti tantissimo. Si tratta di pannolini ibridi, composti da tre pezzi (mutanda impermeabile+2 inserti assorbenti) che si uniscono con bottoncini. A contatto con la pelle c'è un inserto a clessidra di cotone e bamboo con la strato superiore di microsuede, sotto c'è un altro inserto assorbente piegato i 3 in tessuto di cotone e bamboo. Li ho travati comodissimi da usare, di buona vestibilità (vestono piccolo), oltre al fatto che asciugano velocemente.

I pannolini che abbiamo scelto di utilizzare non sono completamente in tessuto naturale. I tessuti naturali, come cotone e bamboo, per quanto riguarda la mia esperienza, rimangono bagnati. Necessitano quindi di essere cambiati molto spesso, un'ora e mezza al massimo, sennò la pelle rimane a macerare nell'umido. Usando i lavabili è comunque importante cambiare il pannolino più frequentemente che con gli usa e getta, io cambio Emma ogni tre ore circa.


I tessuti sintetici, come micropile e microsuede, drenano la pipì che viene assorbita dall'inserto sotto. Per questo preferisco utilizzare un pannolino che abbia un tessuto sintetico a contatto con la pelle, morbido e drenante e che abbia sotto un inserto in tessuto naturale che ha un assorbenza impareggiabile. Cotone, bamboo e canapa sono perfetti. 

Concludendo, il nostro secondo set di lavabili è composto da 7 Real Easy taglia M, 7 Itti Bitti d'lish taglia L, 3 Itti Bitti d'lish taglia M. Per questa estate credo che gli Itti Bitti d'lish taglia M saranno da archiviare. Acquisterò sicuramente i prefold coop da mettere con una mutanda leggera. Ma di questo parleremo più avanti, quando finalmente arriverà il caldo...


Precisazione sul prezzo: ho pagato gli Itti Bitti 11 euro l'uno, acquistandoli su e-bay, ma li ho visti anche a 23 euro l'uno... mind the price ;)


giovedì 21 marzo 2013

Il corpo della donna incinta


In contesto biomedico il corpo della donna incinta è sempre più un corpo sottoposto allo sguardo pubblico. La dimensione privata della gravidanza, ad esempio la sensazione dei primi movimenti del bambino oppure la percezione della vita che si forma dentro di sé, è stata sostituita da una dimensione pubblica, in cui bisogna essere 'dichiarate' incinta e in cui la prova della gravidanza non è più nell'intimità del rapporto tra madre e figlio, ma nell'esecuzione di un test chimico. 

La medicalizzazione del parto ha reso meno importante, sia nella madre, sia nel personale sanitario, l'esperienza sensoriale che avviene all'interno del corpo femminile, a vantaggio di ciò che è visibile, magari attraverso un'ecografia. Viene a mancare la percezione tattile della gravidanza, a vantaggio di quella ottica. Viviamo con "l'ossessione razionalistica della visibilità" convinti che il corpo è ciò che può essere visto e osservato. 

fonti 
Barbara Duden, 1994, Il corpo della donna come luogo pubblico. Sull'abuso del concetto di vita, Torino, Bollati Boringhieri



venerdì 15 marzo 2013

{this moment}

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{this moment} - A Friday ritual. A single photo - no words - capturing a moment from the week. A simple, special, extraordinary moment. A moment I want to pause, savor and remember.


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da un'idea di SouleMama


martedì 12 marzo 2013

Partorire a casa in Friuli Venezia Giulia


Perché partorire a casa oggi?

La risposta dell'ostetrica Caterina di Cosimo, che assiste parti a domicilio in Friuli Venezia Giulia e in parte del Veneto e della Slovenia.

Per partorire bene bisogna che si producano senza inibizioni tanti ormoni, gli stessi che produciamo facendo l'amore e con gli stessi meccanismi. Essendo difficile che una donna riesca a fare l'amore con il suo compagno, raggiungendo l'orgasmo, davanti a persone estranee e in un ambiente estraneo, ritengo che sia molto difficile partorire in ospedale con ostetriche e medici mai visti. 
Aggiungo ancora che partorire a casa significa accogliere il bambino nell'intimità del proprio ambiente affettivo avendo vicino un'ostetrica che assiste  tutta la famiglia e la accompagna nel delicato periodo del post parto.

Caterina di Cosimo
San Dorligo della Valle, Trieste
346 5021726
c.dicosimo@gmail.com 
http://www.ostetricasecondonatura.eu/index.html

sabato 9 marzo 2013

Conservare il vecchio per far posto al nuovo

Giornate lunghissime di pioggia. Nervosismo da compressione domestica, si smorza solo se prendi una boccata d'aria, un po' di freddo, le mani nella terra.



Marzo è tempo di preparare, la primavera è alle porte, c'è un sacco di lavoro da fare, la terra è da girare.  

Da rivoltare tutte le pigrizie.


Marzo è anche il tempo di conservare, perché la primavera è la stagione più magra, mica l'inverno.

E' ora di fare ordine, conservare il vecchio per far posto al nuovo.


Gelatina di mele

tantissime mele
acqua a coprirle
zucchero 500 g su un chilo di succo
succo di un limone

Tagliare a pezzi le mele, con la buccia e il torsolo. Mettere in una grande pentola, io ho usato quella per sterilizzare la conserva, e coprire a filo di acqua. Far cuocere finché si spappola. Mettere in un canovaccio, appenderlo e lasciar gocciolare un giorno almeno. Strizzare bene il canovaccio raccogliendo tutto il succo. Pesare il succo e aggiungere lo zucchero. Cuocere a fiamma viva finché la gelatina è pronta. La giusta cottura è difficile da raggiungere: se la si cuoce troppo, raffreddando, diventa molto dura, ma se non la si cuoce abbastanza, rimane liquida. 


lunedì 4 marzo 2013

Il capolinea del semolino felice e l'era del finger food


E' arrivato già da un po' di tempo il capolinea del semolino, pappa preferita da Emma in questi mesi, declinato con vari ingredienti e appropriate varianti. Questa nuova fase è un misto di piacere per tutti gusti e le consistenze e volontà di mangiare da sola e sperimentare con posate e mani. Il tutto unito ad una generale diminuzione dell'appetito, cosa normale nel secondo anno di vita, stando a quanto ho letto da più fonti. 

Spesso, anche se non sempre, cucino per tutti le stesse pietanze. Emma ama fare da sé. Con un cucchiaino in mano sperimenta, lo mette nel piatto, mentre con l'altra mangia.
Ecco, io sono convinta che sia importante lasciar fare, ma allo stesso tempo c'è una sottile linea di separazione tra la sperimentazione dell'indipendenza e l'apprendimento e il pastrocchio totale. Credo che il caotico giocare con i cibi non serva a niente e anzi confonda. 


E allora sto pensando a quali pietanze cucinare che si possano mangiare con le mani e che siano facili da manipolare. Polpettine, piselli, ceci, pezzetti di verdura in generale, pasta, crocchette di riso, falafel,  pezzettini di grana . . .

Avete qualche idea da suggerire?      
                          


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